Suburbana Collegno

THE QUIET GIRL

mercoledì 27 giovedì 28 settembre 2023 - ore 21

(An Cailín Ciúin) Regia e sceneggiatura: Colm Bairéad - Fotografia: Kate McCullough - Montaggio: John Murphy - Interpreti Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patric, Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheehy, Tara Faughnan, Neans Nic Dhonncha, Eabha Ni Chonaola, Carolyn Bracken: - Irlanda 2022, 94’, Officine UBU.

Irlanda rurale, 1981. Cáit ha 9 anni, è taciturna, malvista dalle sorelle e maltrattata dai compagni di classe. Ha un padre inetto che perde soldi scommettendo sui cavalli e una madre incinta. Con l’arrivo dell’estate, al termine della gravidanza materna, viene mandata da una coppia di parenti che si è offerta di badare a lei. Accolta in un ambiente rassicurante, la bambina lega con Eibhlín, donna dolce e premurosa, mentre mantiene le distanze con il cupo ma gentile Seán. Con il tempo la bambina fiorisce e impara ad avere rispetto per sé stessa, trovando il modo anche di comunicare con Seán. Prima di tornare a casa conoscerà un loro segreto e stringerà un legame ancora più forte con le uniche persone che hanno saputo amarla.

The Quiet Girl è raccontato in modo così naturale che ci si dimentica quasi di assistere ad un film e a una storia immaginaria e non a una tranche de vie. Sono perfetti Carrie Crawley e Andrew Bennett nel ruolo dei parenti affidatari, ma è la radiosa bellezza ed espressività della dodicenne Catherine Clinch, che interpreta Càit, a guidarci in una storia che parla anche di noi, di quel momento nella nostra infanzia in cui un evento (un dolore, una gioia) ci ha trasformato da bambini ad adulti. È con lei che corriamo a perdifiato, con lei che ci identifichiamo, fino a lasciarla in un finale esemplare che ci commuove e lascia con la voglia di sapere cosa avverrà dopo ma con la certezza che la scoperta dell’amore sincero ha cambiato per sempre la sua vita e la sua percezione del mondo. (Daniela Catelli, www.comingsoon.it)

Per la prima volta la bambina sembra vivere, provare qualcosa, desiderare un confronto, essere felice e sorridere. Così come le emozioni di The Quiet Girl sono un fiume in piena che, scena dopo scena, travolge lo spettatore nell’intensità e nel trasporto di un amore ritrovato e sfuggente, regia, sceneggiatura e fotografia appaiono elegantemente sommesse, come appartenenti a un altro mondo, forse lontano, diverso, riconducibile a un’altra epoca, ma comunque chiaro, esplicito e sentito. The Quiet Girl è un film altamente semplice, così come appare la vita della coppia che accoglie Cáit. Allo stesso modo lo è la rappresentazione, la scelta delle inquadrature: lineari, elementari, sobrie, ma capaci di trasudare di intensità e calore, cariche di commozione, che danno vita a una storia tanto basilare quanto immensamente coinvolgente. Le giornate fatte di agricoltura, coltivazioni, nel mostrare un ambiente e un trascorrere rurale del tempo sono fatte di quei piccoli gesti che permettono sempre di potersi conoscere, scoprire, rallegrarsi e capirsi. Una quiete apparente e una pace dell’anima che arriva, segna una vita, e poi scompare così com’è nata quasi improvvisamente, lascia scorrere il film inesorabile, silente, seriamente e approfonditamente evidenziato da una recitazione espressiva, visiva, dove le parole diventano secondarie, successive a gesti, cenni e azioni, inequivocabili, lievi, moderati, ma nella loro coscienza più nascosta manifestazione delle sensazioni più vere. The Quiet Girl arriva dritto al cuore, senza pretese, capace di non esagerare mai, e facendo del silenzio e della semplicità la ricercata forza del cinema. (Giorgia Terranova, www.ecodelcinema.com)