Suburbana Collegno

TÁR

mercoledì 22 giovedì 23 maggio 2024 - ore 21

Regia e sceneggiatura: Todd Field - Fotografia: Florian Hoffmeister - Montaggio: Monika Willi - Interpreti: Cate Blanchett, Mark Strong, Julian Glover, Nina Hoss, Sydney Lemmon, Sophie Kauer, Noémie Merlant, Allan Corduner, Vincent Riotta, Sam Douglas, Lucie Pohl, Lee R. Sellars - USA 2022, 158’, Universal Pictures.

Lydia Tár, la prima donna a dirigere l’orchestra dei Berliner Philharmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff.

Al cuore dell’indagine di Field si trova il tema sempre più attuale dell’abuso di potere e dell’estrema difficoltà di separare sfera privata e professionale. Quando quest’ultima conduce oltre ogni aspettativa ed espone a continue lusinghe, è possibile mantenere il controllo senza cedere alla tentazione di sostituirsi a Dio e gestire i destini degli esseri umani? Starà allo spettatore valutare se sia giustificato l’odio verso Lydia, cercando di discernere l’artista dalla donna. Ma Field ha il merito di mettere in campo elementi a favore tanto dell’accusa che della difesa, ad esempio illustrando le lezioni tenute da Lydia - sequenza straordinaria - e fortemente incentrate su un nervo scoperto della contemporaneità, la tendenza odierna a mettere in discussione grandi artisti del passato - Wagner, Bach, così come Woody Allen - sulla base della loro vita privata. Lydia parla pensando a se stessa, ma è chiaro come il dibattito sia universale e centrale (…). La scelta di affidare il ruolo del “predatore sessuale” a una donna lesbica contribuisce a sfrondare dagli stereotipi e ad affrontare la questione vis à vis. Un ruolo letteralmente impossibile da interpretare, se non per un monstrum della recitazione quale Cate Blanchett, non nuova a parti di donne egocentriche, accentratrici e manipolatorie. I cambi di registro e la gamma infinita di emozioni altalenanti di Lydia sono restituite da Blanchett con grande verosimiglianza, anche nei momenti più eccessivi. Blanchett riesce a farci immedesimare con un personaggio che rimodella il senso etico a proprio piacimento e prova a farci comprendere cosa significhi dover sostenere lo stress di una professione come la sua, in cui l’unica opzione consentita è la perfezione assoluta. (Emanuele Sacchi, www.mymovies.it)

Il ruolo portato magnificamente in scena da Cate Blanchett non è certo privo di collegamenti con la realtà: le similitudini con la direttrice d’orchestra realmente esistente Marin Alsop sono infatti sospettosamente numerose, tanto che la stessa Alsop ha avuto parole al vetriolo per il film. «Sono offesa come donna, come direttrice d’orchestra e come lesbica», ha dichiarato al Sunday Times. La Alsop, che viene esplicitamente citata nella prima mezz’ora della pellicola (probabilmente proprio per evitare problemi legali di sovrapposizione con la protagonista), come Lydia Tár è una direttrice d’orchestra che insegna in un importante conservatorio americano, gestisce una borsa di studio per giovani donne del settore e ha studiato sotto Bernstein. Esattamente come il personaggio del film, la Alsop è inoltre lesbica, ha un figlio adottivo con una musicista di cui è partner da lungo tempo e conduce un’importante orchestra europea (la Vienna Radio Symphony Orchestra). (Valeria Ponte, www.anonimacinefili.it)