Suburbana Collegno

EMPIRE OF LIGHT

mercoledì 21 giovedì 22 febbraio 2024 - ore 21

Regia e sceneggiatura: Sam Mendes - Fotografia Roger Deakins: - Montaggio: Lee Smith - Interpreti: Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones, Colin Firth, Monica Dolan, Ron Cook, Sara Stewart, Tom Brooke, Justin Edwards, Tanya Moodie, Crystal Clarke, Hannah Onslow - GB/USA 2022, 115’, Walt Disney.

Nell’Empire, il cinema di una città costiera, lavorano Hilary, l’infelice vicedirettrice che lotta contro la sua malattia mentale soggiogata dal borioso direttore, e Stephen, un giovane ragazzo nero da poco assunto. Grazie alla loro improbabile e fragile relazione, Hilary e Stephen troveranno un po’ di pace ai loro tormenti esistenziali e impareranno ad apprezzare il potere curativo dell’amore per il cinema.

Un film sul dolore e la solitudine, nonché uno spaccato sociale e storico di grande interesse. Sam Mendes si conferma soprattutto un regista in grado di dare un senso pittorico unico alle sue immagini, di comporle e poi scomporle con una maestria che pochi oggi al mondo possono rivendicare. (…) Empire of Light è soprattutto micronarrazione rappresentativa di quegli anni ’80, in cui ci si dimentica di quanto problematico fosse il Regno Unito e quanto soprattutto fosse difficile essere diversi dalla norma. Tutti elementi resi in modo equilibrato, all’interno di una storia d’amore atipica per età e per personalità dei due protagonisti. Nella cinematografia attuale, ben pochi personaggi femminili sono più potenti, struggenti e coinvolgenti di Hilary, a cui la Colman dona una disperazione, una fragilità che potremmo quasi definire un omaggio al neorealismo italiano. Disperatamente sola, dimessa poco tempo prima da un istituto di salute mentale, si incammina verso un percorso di liberazione caotico e irresistibile. Vi è molto humor in questo film, in questa storia anche corale dentro questo cinema di provincia, in cui il Donald di Colin Firth è il simbolo per eccellenza di una mascolinità tossica ipocrita ed insicura. Il cinema qui più che rappresentare la vita, rappresenta i sentimenti inespressi, quelli di una donna costantemente usata ed umiliata, che odia ciò che vede dentro allo specchio, sola in una città fredda, a cui la fotografia del solito impeccabile Deakins dona toni metallici, malinconici. I colori arrivano soltanto alla fine, struggente ma non per questo priva di bellezza e verità. Come ha fatto anche in passato, Mendes abbraccia non solo il cinema, ma ne fa veicolo per nobilitare l’arte in generale, la poesia, la pittura, come risorsa per l’anima, mentre ci mostra il Regno Unito scosso dall’ondata dell’estrema destra, il maschilismo istituzionalizzato. (…) Empire of Light è un grande film sulla rinascita, sulla capacità di perdonare e chiedere aiuto, di amare ed essere amati, di andare oltre le apparenze e quelle piccole cose che in realtà non contano. (Giulio Zoppello, blog.screenweek.it)

Empire of Light è un film che non si tira indietro, soprattutto quando deve raccontare la brutalità del razzismo o le problematiche di salute. Sam Mendes scrive e dirige un film sincero, anche mostrando tantissimi film d’epoca, e lo fa con tatto e delicatezza, trasmettendo un senso di inquietudine potente. La location suggestiva di cinema caduto in rovina e riportato al suo antico splendore fa da comprimario ai personaggi raccontati e riecheggia in maniera agrodolce, in ricordo di antichi fasti. Luminoso e struggente, Empire of Light è impreziosito da una fotografia impeccabile che diventa testimonianza del passato, restituendo il sapore di un tempo perduto. (Michela Vasini, www.cineavatar.it)