Suburbana Collegno

IL SOL DELL’AVVENIRE

mercoledì 14 giovedì 15 febbraio 2024 - ore 21

Regia: Nanni Moretti - Sceneggiatura: Francesca Marciano, N. Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella - Fotografia: Michele D’Attanasio - Montaggio: Clelio Benevento - Interpreti: Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova, Mathieu Amalric, Benjamin Stender, Jerzy Stuhr, Elena Lietti, Blu Yoshimi, Flavio Furno, Beniamino Marcone, Laura Nardi - Italia/Francia 2023, 01 Distribution.

Giovanni, un regista sempre meno in sintonia con il mondo attorno a lui, sta girando un film ambientato nel 1956: è la storia del segretario della sezione del PCI del quartiere romano del Quarticciolo che deve capire come reagire all’invio dei carri armati sovietici a Budapest. La produttrice del film è sua moglie Paola, che però sta pensando di lasciarlo, anche se lui non lo sa. Giovanni sta anche scrivendo un film tratto da Il nuotatore di John Cheever e allo stesso tempo immagina di girare un film che racconti la storia quarantennale di una coppia, con tante canzoni italiane a fare da sottofondo...

Ritorna il Moretti più puro e genuino con una pellicola nostalgica che costituisce un atto d’amore per il cinema. Un film nel film ricco di riferimenti metacinematografici che risente l’influenza del Maestro Fellini a partire dalle atmosfere circensi. Ma Il sol dell’avvenire è molto di più: potrebbe sembrare una commedia ma in realtà lascia quell’amaro in bocca e quella rassegnazione nostalgica tipica del dramma. Un Moretti che attraverso il suo alter ego Giovanni ritorna al moralismo e al sarcasmo del suo periodo d’oro e che, insieme ad un’intrinseca malinconia, ci trasmette un messaggio di speranza che vale la pena vedere. (…) Il sol dell’avvenire è anche un film di denuncia, non solo politica nei confronti di quel periodo in cui la sinistra italiana era ancora troppo attaccata all’Unione sovietica, ma anche cinematografica. In un esilarante colloquio tra Giovanni, Paola e i vertici Netflix, emerge quell’amaro disprezzo nei confronti di un cinema che si rifugia sempre più nelle piattaforme streaming e che ha bisogno di coinvolgere lo spettatore già dai primi due minuti di visione. Ma Giovanni e Nanni si scagliano anche contro tutti quei film di violenza che non poggiano su una trama solida ma soltanto su sequenze di una crudezza fine a se stessa, proprio come il poliziesco che sta producendo la moglie Paola. In ciò si intravede quella sfiducia che traspare dal volto sconfitto di Giovanni, ma che poi si tramuterà in speranza sul finale di questa preziosa pellicola. Il sol dell’avvenire è una preziosa pellicola in cui ritorna il Moretti originario e puro insieme a tutto ciò che è tipicamente morettiano. Nonostante le scene comiche, la pellicola rivela tutto il dramma e lo sconforto del regista di fronte ai recenti sviluppi del cinema. I rimandi ad altri film sono frequenti; innegabile è l’influenza di Fellini e del suo 8½. Un’opera contemporaneamente ironica e nostalgica che trasmette un messaggio di speranza. (Martina Bellantuono, www.hynerd.it)

Nanni Moretti effettua una profonda e mai banale analisi e autoanalisi, in cui mette in discussione principalmente sé stesso in un mondo in cui tutti cambiano, mentre lui è l’unico a essere rimasto sempre uguale. E lo fa senza paura di andare sopra le righe, di lasciarsi andare in una danza liberatoria sulle note di Franco Battiato. Il sol dell’avvenire è utopia, speranza, ottimismo, libertà. Un film estremamente personale e introspettivo. Un graditissimo ritorno di Nanni Moretti alle origini del suo cinema, che si fa giusta continuazione di una storia iniziata ormai più di quarant’anni fa. (Marina Pavido, www.asburymovies.it)