Suburbana Collegno

NOVEMBER - CINQUE GIORNI DOPO IL BATACLAN

mercoledì 29 giovedì 30 novembre 2023 - ore 21

Regia: Cédric Jimenez - Sceneggiatura: Olivier Demangel - Fotografia: Nicolas Loir - Montaggio: Laure Gardette - Interpreti: Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Sandrine Kiberlain, Lyna Khoudri, Jérémie Renier, Sami Outalbali, Stéphane Bak, Cédric Kahn, Hugo Dillon, Sofian Khammes - Francia 2022, 100’, Adler Entertainment.

Una ricostruzione particolarmente efficace dei tentativi delle forze dell’ordine francesi di impedire che il bagno di sangue causato a Parigi il 13 novembre 2015 (137 morti e parecchie centinaia di feriti) avesse un seguito. Si tratta del lavoro, disilluso e a volte anche disperato, della polizia e dei servizi segreti. Per cinque, interminabili giorni, l’antiterrorismo guida le indagini per la cattura dei terroristi in fuga tra Parigi, le sue banlieue, Bruxelles e il Marocco, tra intercettazioni e testimonianze, arrivando fino al raid a Saint-Denis del 18 novembre.

Con sobrietà ed efficacia narrativa, i personaggi del film vengono rappresentati come dediti con abnegazione al loro impegnativo compito. Sono passati ormai un po’ di anni da quei tragici giorni, ma i primi minuti del film di Cédric Jimenez sono lì per ricordarcelo con una sensazione che stringe lo stomaco. Immersi nello shock e nello stupore, i rappresentanti delle forze dell’ordine vivevano un profondo sentimento di impotenza di fronte al disastro che si era abbattuto su quella giornata parigina d’autunno, fino a quel momento del tutto tranquilla. La messa in scena del regista eccelle quindi nel mostrare l’agitazione dell’emergenza, come un meccanismo originariamente creato per questo tipo di situazione catastrofica, che tuttavia inizia molto rapidamente a esaurirsi. Le informazioni arrivavano e si sovrapponevano senza che nessuno avesse una strategia di contrattacco da proporre. Il terribile dilemma di una guerra latente che non si sa come contrastare è brillantemente condensato in due o tre sequenze efficacissime. (…) Il confine tra la mera applicazione della legge e l’iniziativa personale in November è un filo di lama. Il rullo compressore dell’apparato poliziesco, impersonato da ondate di interventi muscolari di poliziotti in armatura che sfondano porte a ritmo frenetico, difficilmente concede tregua, né ai suoi ingranaggi oberati di lavoro, né a un mondo sotterraneo associato direttamente o indirettamente agli attentati. Subito appare chiaro che questa battaglia con armi impari causerà molte vittime collaterali. (…) Un film incisivo che ci sembra rendere ampiamente giustizia all’opera dei tormentati ma sempre determinati agenti in borghese o in divisa. (Beppe Musicco, www.sentieridelcinema.it)

Tutto il racconto si svolge all’interno delle stanze degli uffici della polizia, non viene mostrata la vita personale di nessun agente e tutto convoglia verso il tentativo di riuscita delle indagini: nei ragionamenti dei protagonisti, nella loro raccolta ansiosa di tracce, anche le più trascurabili, che potrebbero ricondurre a un minimo barlume di risoluzione. Il presidente Hollande, allora in carica, dichiara lo stato di emergenza e chiude le frontiere. La Francia è in ginocchio anche perché, a gennaio di quello stesso anno, era stata attaccata la sede del giornale Charlie Hebdo. (…) November pone molti interrogativi, e riesce a far osservare quei fatti partendo dalla prospettiva di chi mette la propria umanità fallibile al servizio della possibilità di salvare vite umane e arginare problemi di proporzioni mondiali. Ma riesce a farlo senza patriottismo e, piuttosto, con un ottimo andamento registico e narrativo. (Samanta De Santis, www.cinefilos.it)