Suburbana Collegno

PRIMADONNA

mercoledì 6 giovedì 7 marzo 2024 - ore 21

Regia e sceneggiatura: Marta Savina - Fotografia: Francesca Amitrano - Montaggio: Paola Freddi - Interpreti: Claudia Gusmano, Fabrizio Ferracane, Francesco Colella, Manuela Ventura, Dario Aita, Thony, Gaetano Aronica, Maziar Firouzi, Francesco Giulio Cerilli, Paolo Pierobon - Francia/Italia 2022, 102’, Europictures.

Nella Sicilia, anni ’60. Lia Crimi ha ventun anni e sogna di essere la Madonna nella rappresentazione natalizia che ogni anno si svolge nel paese. Ma il prete, come il paese, fa resistenza a questa ragazza che ama dissodare i campi col padre e ha una simpatia spiccata per Lorenzo Musicò, figlio del boss locale. Ma quel sentimento di ammirazione volge presto in disprezzo. Rapita e violata da Lorenzo, lo denuncia ai carabinieri. Inizia per Lia un lento calvario che la condurrà in tribunale a sfidare una legge che tutela la ‘fuitina’ e lo stupro, che protegge il maschio aggressore e riduce la donna a un corpo violabile.

Una storia vera (ispirata alla vicenda di Franca Viola, prima donna italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore e oggi 75enne) che racconta il coraggio di una ragazza in un contesto in cui le donne, in nome della fuitina, subivano prima l’onta, poi il disagio e infine l’incubo di un matrimonio non voluto. Questa volta però non succederà e Lia prenderà una strada diversa. Tutto quello che si ottiene con la forza, quella bruta che sia fisica o psicologica, può solo finire in una gabbia che Lia aprirà per tutte quelle ragazze a cui ancora oggi - sì, incredibile ma vero - sta dando voce. Primadonna è un film potente perché è semplice, lineare e diretto, e Marta Savina è brava a non scadere mai nel didascalico, ma a seguire il coraggio di Lia (una Gusmano davvero preziosa) e anche quello della famiglia che la sostiene dal primo momento (e non era affatto una cosa scontata). (…) Un film necessario che racconta il coraggio di opporsi alla strada scelta da qualcun altro. Ma attenzione, non solo: Primadonna serve anche a capire quando è il momento di opporsi alle scelte imposte da se stessi per paura di uscire dalla rete di protezione in cui troppo spesso si resta imbrigliati… (Annamaria Gallo, www.hotcorn.com)

Primadonna parla di rivendicazione, di auto determinazione, del patriarcato e degli atteggiamenti sbagliati che nascono a seguito di eventi traumatici come quello di una violenza. Una Sicilia legata a delle tradizioni arcaiche, dove il capofamiglia è il centro di tutto, e la donna è relegata a compiti minori e spesso, svilenti. La storia di Lia ci insegna a combattere, a fare la cosa giusta nonostante le difficoltà, nonostante il dolore, una storia che viene raccontata rispettando sì le tradizioni, ma senza i soliti cliché di genere, affinché la contemporaneità di ciò che rappresenta possa arrivare fino ai giorni nostri. (…) Ma cos’è che resta e tanto impressiona di questo film? Come tutto venga dal coraggio, la ricerca di un benessere personale prima di tutto, la voglia di dire no, di cercare un’altra strada, quella meno facile, ma di sicuro più giusta, riuscire a far capire agli altri che si può cambiare, si può pensare con la propria testa e la vera ribellione, in questo caso non solo a una società che ti vuole rilegata all’interno di un sistema e di una definizione, ma anche e soprattutto alla violenza, psicologica e sociale stessa, nei confronti di un boss e la sua famiglia, può e deve avvenire. Di come il supporto dei familiari sia stato fondamentale per Lia, e come la sua battaglia abbia poi trovato giustizia; grazie al suo no la legge è stata cambiata, nel 1981, con l’abolizione del matrimonio riparatore. (Sonia Serafini, cinema.everyeye.it)